4 ago 2012

Spento da vicino















Che a volte uno sta seduto, magari a mezzo coma sul divano, che l'altro ci dice "oh, pigliami un po' quel fatto da lì" e quello non è che non lo vorrebbe fare, è che gli manca proprio la voglia, cioè quello non se la sente, non ce la fa, non vuole, non... no. 
Ecco, quando succedono 'ste cose uno poi passa sempre per quello che non vuole fare un cazzo, che uno è pigro, che non si applica e tutte quelle cose lì. Che la gente che ti vuole bene, ma pure quella che non, ci tiene che tu ti applichi, ci tiene ti impegni, che fai, che non è che puoi passa' la vita BUTTATO su un divano. Perché sul divano, come ci stai tu, ci stai buttato. Gli altri no, tu sì, o, comunque, tu stai più BUTTATO degli altri. Tu stai BUTTATO maiuscolo.
Che la gente vuole un modo abitato da zelantissimi individui che se ne vanno tutti in giro che "tengo da fare, devo andare lì, devo fare, devo dire... e la cosa da pagare... e quello che gli devo di' 'na cosa... e poi devo passa' da mio cognato..." e se li devi da quell'ottica li destabilizzi a quei poveri cristi 'ché loro ci so' convinti che è così che deve anda'. Lo pensa tua mamma, lo pensa tuo padre, tua sorella, tuo fratello, tua moglie, la tua ragazza, la tua amante: tutti pensano che mica sta bene che uno sta BUTTATO. Uno poi dovrebbe anda' a vede' se gli altri pensano queste cose perché non ce la fanno a sta' fermi, se è perché se si fermano pensano troppo e non sta bene, se è perché ti invidiano a morte a te che stai BUTTATO maiuscolo lì sul divano, se è perché non sono proprio stati fatti con quel dna loro, che a loro ci piace ad anda' camminando, a fare, mica cazzi.

Tu glielo vorresti dire, gli vorresti dire che so' quelli come te che cambiano il mondo, ma quelli tengono da fa', girano, fanno, tu che cazzo vuoi che ti vuoi mettere a parla'? A filosofeggia'! Che parli? Vai a lavorare! E allora che devi fare? Tu non tieni un cazzo da fa', allora pensi. Ti guardi attorno, ti accendi una Rothmans se tieni oltre i cinquant'anni, una MS se ne tieni più di sessanta o una Marlboro laiz o quel che ti pare, ti bevi un goccio di acqua ma non troppa che sennò ti viene d'anda' a fa' la pipì e non tieni genio di alzarti. Ti guardi attorno e ti leggi la copertina di un libro. Lo posi, hai letto abbastanza. Prendi il telecomando, premi uno, attendi. Non si accende il televisore. "Ma che è?", pensi. Già hai capito, ma guardi l'angolo basso del televisore e noti, ti accerti: la televisione sta spenta "da vicino", che "quella consuma! che tu lo sai che se tutti spegnessimo tutte le televisioni di tutto il mondo... che... quanta... eh? Sai quanta energia che... quanti metri? Lo sai? Che in Africa manco la corrente tengono?". Il tuo telecomando è appena diventato uno strumento completamente inutile, tutti i tuoi programmi di non alzarti sono andati felicemente a farsi fottere e tu, improvvisamente, ti senti un uomo sconfitto. Finito.

Un po' ti viene da piangere, ma piangere stanca, valuti la possibilità di bestemmiare, desisti, cadi, finisci.  Eugene “Gene” Polley ha inventato il telecomando, lui ti capirebbe, lui, amico mio, era come te. Lui era pigro. Ma di quei pigri che proprio levati. Che minimo minimo stavano pure loro BUTTATI maiuscoli, forse pure in grassetto stava buttato Eugene “Gene” Polley. Questo genio, un giorno, come te, stava sul suo divano e proprio come te non teneva proprio voglia di fa' un cazzo, proprio come te si era acceso la sigaretta e si era bevuto il suo succo di cocco, che uno che si chiama "Gene" che l'ha un po' la faccia da succo di cocco, e proprio come te, quel sant'uomo, era pieno di gente che gli cacavano il cazzo. E quell'uomo, quel giorno ha guardato la televisione e si è detto "come sarebbe bello poterla usare senza alzarsi"e cosa fece? Ci pensò molto. Fermo. Ci penso', assai, per qualche giorno. Raccolse le forze, risparmiò energie e una mattina si alzò dal letto e costruì il telecomando. Mo magari quello non ha fatto più un cazzo nella vita sua, ma magari, ma chi se ne fotte? Eugene Polley è stato un pigro. Come lui è stato un pigro quello che si è inventato il poggiapiedi davanti al divano, ed è stato un pigro quello che si è inventato la scopa elettrica e quello che ha creato la lavastoviglie e quello del microonde e quello del ferro da stiro e quello del cesso, della vasca da bagno, del bagnoschiuma, dell'automobile, del dentifricio nel tubetto e delle scatole ci cereali e del frigo e dell'acqua corrente e della marmellata in barattolo e del cucchiaio e dei cartoni animati e dei pompini e dei palloncini e delle gare di scorregge e della chitarra e del mappamondo e della bussola e dell'inseminazione artificiale... quello proprio era pigrissimo e dello shampoo & balsamo due in uno e del Cucciolone. Sì, anche quello del Cucciolone. La lista è lunghissima, perché per fare le cose comode devi conoscere la comodità, per fare le cose per bene devi tene' il tempo, per fare l'arte e la musica e la vita, devi avere la voglia di non fare un cazzo. Diccelo a tua moglie quando torna e pure a quella zoccola di tua mamma e a chiunque sia stato a spegnere quella cazzo di lucetta del televisore di chi gli è morto che ma tu vedi un poco alla madonna se uno non si deve cioncare le mani e farsi i sacrissimi cazzi suoi che deve andare a stuta' 'a luciarella. Diglielo. Diglielo che, come la vedi la vedi: Dio era il più pigro di tutti. 

Nessun commento: